Napul’è mille colori Una citta e il suo riscatto

Arrivo alla stazione e comincio la solita contrattazione con il tassista che prova ad applicare la tariffa fissa (che è molto più cara del posto dove devo andare), niente mi sembra cambiato dall’ultima volta, alcune persone strillano in mezzo ad un gruppo di Giapponesi e per un momento mi sembra di non capire una lingua orientale prima di rendermi conto che forse sono “solo” di Torre del Greco e parlano in un dialetto stretto come un catenaccio. La luce del mare contrasta con il traffico, lo smog, il caos… Mi avvio al mio bed and breakfast nel cuore di Spaccanapoli, passeggio per San Biagio dei librai, San Gregorio Armeno, e qui già cominciano le prime sorprese, tanta gente si muove tra bar e laboratori artigiani, pizze e statuine dei presepi. Molti turisti “fai da te” e molti napoletani, l’impressione è che i due mondi si incontrino, mi fermo a fare colazione tra una coppia di attempati norvegesi e una chiassosa famigliola indigena, la sfogliatella riccia è deliziosa, il cappuccino perfetto, il prezzo irrisorio. Lasciato il bagaglio quasi per caso finisco al M.A.D.R.E. l’ingresso colorato e suggestivo non mantiene tutte le promesse anche se la stanza di Francesco Clemente colpisce al cuore con “i colori della sua infanzia”.  Poi vado a prendere la metropolitana, nuova linea 1, onde di mosaico blu, occhi ciclopici, catene del DNA… fermate Università e Toledo, sembra Berlino. Entro a palazzo Zevallos ci sono solo 2 Vesuvi di Andy Warhol in cambio di un Caravaggio prestato a New York, ma la passeggiata valeva comunque la pena!

Serata all’opera, il teatro San Carlo maestoso e imponente ospita la bella Traviata di Ferzan Ozpetek. A seguire tante cose da fare e vedere, il museo di Capodimonte tra Picasso e i classici, mi sento un po’ “The young pope” sfilando davanti a Raffaello, Caravaggio, Botticelli, Simone Martini, e un infinita serie di capolavori. Installazioni sul lungo mare, dibattiti e mostra fotografica a villa Pignatelli, Toto’ a Castel dell’Ovo, performance teatrale di Mimmo Borrelli “Napocalisse” nella chiesa di San Gennaro fuori le mura al rione Sanità, con visita alle vicine catacombe e concerto di piazza. Tutto corredato dal cibo ottimo e un po’ di shopping a prezzi molto vantaggiosi. L’ultima sera rimango bloccata nel traffico alle 2 di notte in un taxi condiviso a forza con dei musicisti, per carenza di genere. Torno a casa, con una sola ora di treno, ma dopo un “lungo viaggio”, sentendomi un po’ più vicina a questa città che sembra aver trovato una formula di rinascita sostenibile in un bel mix di locale e globale fatto di cooperative sociali legate al territorio e sponsor importanti, Sky Arte o Dolce e Gabbana che sia…Auguri Napoli, continua così!

O tabaccaro Borghetto marinaro

Pizzeria del Gallo, rione Sanità

Out let Camomilla, via San Biagio dei librai

Catacombe di San Gennaro